lunedì 16 novembre 2009

La casa ecologica

Oggi il 90% circa dell’approvvigionamento energetico mondiale proviene da fonti non rinnovabili: petrolio, carbone, gas naturale, uranio. Le fonti rinnovabili, compresa la biomassa, restano penultime nella graduatoria dell’utilizzo energetico.
I combustibili fossili a buon mercato costituiscono ancora il fulcro della società moderna. Il potere decisionale in materia di approvvigionamento e fissazione dei prezzi dell’energia si concentra in sempre meno mani e spesso in regioni politicamente instabili.


L’uso inefficiente dei combustibili fossili mette a rischio l’approvvigionamento energetico e la qualità della nostra vita. Inoltre contribuisce ai problemi di inquinamento dell’aria e alle emissioni di gas serra. Per quanto a molti possa apparire sorprendente, la più ampia fonte di energia non è il petrolio, ma il risparmio energetico.
Il “sesto carburante” – ossia il risparmio energetico ottenibile mediante un migliore isolamento – costituisce potenzialmente il maggior fattore di risparmio in questo senso. Il sesto carburante è economico, pulito e soprattutto sostenibile. Migliora la qualità della vita e il comfort abitativo. Crea posti di lavoro. È tecnologicamente più che collaudato e non richiede ricerche ad altissima tecnologia.
Ma la cosa più importante è che il sesto carburante costituisce una risorsa praticamente non sfruttata.


Gli edifici sono i maggiori consumatori di energia, responsabili di oltre il 40% dell’utilizzo energetico nell’Unione Europea. Riscaldamento, raffreddamento e condizionamento costituiscono le principali cause dell’inefficienza nell’utilizzo energetico. Esiste quindi un ampio potenziale di risparmio energetico ancora non sfruttato. Oggi è possibile costruire una casa “passiva” qualitativamente perfetta ed economicamente abbordabile, che impiega il 90% di energia in meno rispetto alla casa media europea – e l’80% di energia in meno rispetto alla moderna casa standard conforme ai più avanzati regolamenti edilizi europei. Il costo di costruzione di una casa “passiva” ben coibentata, ripartito sul ciclo di vita è basso. Un edificio può durare 100 o più anni, e spesso per molte persone rappresenta il maggiore investimento di tutta una vita. Ciò nonostante le istituzioni, le imprese edilizie e i proprietari di immobili rinunciano non solo ad un possibile quanto massiccio risparmio energetico, ma anche alla maggiore qualità ambientale offerta da una casa provvista di un elevato comfort termico, di una buona ventilazione e di altre soluzioni “passive” intelligenti.
I vecchi stabili sono i maggiori responsabili dello spreco di energia. I dati del rapporto di verifica energetica della Danimarca mostrano che 3 proprietari di immobili su 4 potrebbero risparmiare denaro coibentando adeguatamente e rendendo più efficienti, da un punto di vista energetico, le loro case. I benefici del sesto carburante sono ovvi. Benefici che potremo rendere tangibili migliorando le nostre case attraverso un efficiente isolamento.


Conclusioni:

  • Sono ancora elevati i potenziali risparmi energetici derivanti da maggiori livelli d’isolamento in edifici nuovi ed esistenti.
  • Il Sud d’Europa e sopratutto i paesi popolati hanno il potenziale più alto.
  • l valori di trasmittanza termica U per tetti e pareti di, rispettivamente, 0,10 W/m²K e 0, 15 W/m²K, dovrebbero essere standard per le nuove costruzioni in tutti i paesi europei e possibilmente per gli edifici esistenti.

  • Potenziali risparmi nel consumo energetico delle case potrebbero equivalere alla maggior parte (o possibilmente al totale) della riduzione delle emissioni di CO2 necessarie per soddisfare gli obiettivi di Kyoto. 
  • L’aumento degli standard di vita potrebbe compensare i risparmi dei livelli d’isolamento esistenti.


Ecco un video e una mappa della zona sull' argomento trattato:




Visualizzazione ingrandita della mappa

 LINK: http://ediliziaecologica.wordpress.com/2007/03/06/la-casa-ecologica-economica-e-sostenibile/